domenica 25 aprile 2010

Le case degli amanti

Le case degli amanti sono le macchine, le strade, i parcheggi, i divani degli uffici all’imbrunire.


In quelle macchine si parla a lungo, su quelle strade ci scambiano regali di Natale, in quei parcheggi si cerca di strappare un po’ di tempo ancora, su quei divani… beh, sui quei divani si alimentano le ILLUSIONI.

Gli amanti non posseggono nulla di veramente loro, il loro amore non possiede nulla di veramente suo. La routine degli amanti è clandestina, la loro vita insieme non può essere rivendicata, le cose che fanno insieme non sono reali, non hanno valore, non possono avere pretese. Quello che gli amanti fanno insieme forse non accade veramente, persi tra le nebbie della passione che offusca il cervello.

Illusioni più vere del vero, con bordi taglienti, frastagliati. Abrasive, come pelle di squalo.

E poi… illusioni e realtà si incontrano, f r i z i o n a n o, le une contro l’altra, E SI FERISCONO.

La realtà entra prepotente, scioccata da quanto è successo a sua insaputa, scioccata che scenari prodotti da stupidi sentimenti abbiano la pretesa di sostituirsi nell’incedere della vita.

Le illusioni si aggrappano, con artigli adunchi, alla trama della realtà per non cedere neanche un millimetro del mondo che hanno costruito con tanta fatica.

Quel mondo che inizia e finisce sul divano di un ufficio, quel mondo che pure con confini così ristretti a volte può racchiudere più vita di un universo intero.

Un mondo in cui non si pagano bollette, ma in cui tutto si paga sulla propria pelle.

Un mondo che rinnegato, crolla in attimo, nel tempo di una testa che si volta, di un essere umano che si allontana.
Perché spesso, mentre un amante si illude, l'altro gioca.

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