lunedì 10 maggio 2010

S.r.l.

Fino a oggi non avevo capito.
Oggi si.
Negli ultimi anni avevo adottato un S.r.l. ovvero Stronzo a responsabilità limitata©.

Non me ne ero accorta.

Attenzione: questa razza non è in estinzione.

Quindi, se potete, anche se vi dicono tutte cose giuste, e fanno i principi senza macchia e senza paura e magari si introducono nella vostra vita dicendo Ora ci sono io (tu credi che la fine dalla frase sia che penso a te, e invece il pezzo sottaciuto è a rovinarti l'esistenza), facendo fremere la femmina che è in voi che pensa di aver riconosciuto il MaschioALFA...

dicevo, se potete, lasciate l'esemplare sullo scaffale su cui si trova, o sul marciapiede che ha già imbrattatto di escrementi.

Non portatelo a casa o nella vostra vita, l'S.r.l. vi condurrà sulla Via Della Perdizione per poi lasciarvi li nel mezzo, in un punto in cui non capirete né come tornare indietro, né come andare avanti.

E vi indurrà a pensare che sia colpa vostra e che ve lo siate fortemente voluto.

Aria aria, approfittate dell'esperienza di chi ci ha già lasciato il culo.
S C A P P A T E_L O N T A N O

sabato 8 maggio 2010

'Sei come un pugile suonato, vai sempre al tappeto e poi ti rialzi'

il 25 novembre 2009 ho visto per l'ultima volta la persona di cui ero innamorata.

Una serata non diversa da tante, con il livello di tristezza più alto di altre, perché ogni giorno era un giorno in più di bugie, tante bugie, lacrime, finti malori... un giorno in più di tante cose brutte.

Non ero io a mentire, io aspettavo.
Aspettavo che finalmente tutto si risolvesse, che finalmente un periodo normale si affacciasse all'orizzonte. Che finalmente arrivasse un po' di tranquillità.
Aspettavo di non essere più un fantasma. Dopo anni e anni, dopo essersi resi completamente disponibili e trasparenti verso l'altro, era quello che aspettavo.

Voi mi direte: non bisogna mai svelare troppo il proprio gioco.
Forse è vero. Ma se quella è la persona che vuoi davvero, perché giocare?

Le racconti tutto, le dai tutto, ti sintonizzi con lei e senza rendertene conto rinunci a te stessa, alla tua vita, ti adegui. Prepari la tua vita perché lei possa starci, perché possa condividerla.

In fondo, pensi, perché dovrebbe passare il 70% del suo tempo, sia via etere che di persona con me? Se non gli importasse, perché?

Eppure me ne ha fatte tante, tante venute alla luce e discusse, tante intuite ma non discusse per non litigare, tante che forse nemmeno ho intuito.

Ma mi fidavo. Ma lo amavo. Avrei fatto qualsiasi cosa per lui.
E ho sbagliato.

Il 25 novembre sono scesa dalla macchina, ci siamo salutati, 2 minuti dopo come sempre mi ha chiamata e siamo stati al telefono finché non è arrivato a casa. Ripercorrendo la serata, ridendo, cercando di stare vicini ancora un po'.

Invece lui aveva già deciso.
E io non l'ho più visto.

Era il mio amore, il mio amante e il mio migliore amico.
Ho perso tutto in un colpo.

In pochi giorni è completamente cambiato, in pochi giorni dall'altra parte del telefono è arrivato un estraneo che non ha risparmiato nessuna parola atta a ferirmi come un animale destinato a morire sotto gli spari di un cacciatore.

'Sei come un pugile suonato, vai sempre al tappeto e poi ti rialzi'
Ha voluto picchiare tanto, forte, a morte. Per essere sicuro che non mi rialzassi più.

Ha voluto sterminare tutto quello che faceva di me l'essere umano che ero, un essere umano che non aveva fatto che amarlo, ascoltarlo, appoggiarlo, sopportare i suoi quotidiani, lunatici malumori.
Malumori che poi ho capito venivano da tutto il marcio che c'era nella sua vita.

Un crescendo di delirio, di assurdità, di accuse di essere una folle perché volevo spiegazioni.
Il mese di dicembre più brutto di tutta la mia vita, al pari solo dell'agosto dello stesso anno, altro mese ricco di rivelazioni, che hanno lasciato un segno indelebile, in spirito e fisico.

Il crescendo ha raggiunto il culmine il 30 dicembre, dopo involantarie e scioccanti rivelazioni del padre del soggetto in questione. Ho cercato di parlare con lui per capire, per capire quale mostro ci fosse dietro i tratti che amavo.

Ho ottenuto solo un sms: Ora è tutto finito.

Pensavo fosse il momento, che poi ci saremmo potuti chiarire, chiarire quel giorno e capire cosa fosse successo dal 26 novembre fino a quel momento.

Invece non l'ho mai più sentito. Per qualche giorno l'ho cercato, non ha risposto a un solo messaggio, non ha richiamato una sola volta. Non ha più cercato di sapere cosa aveva provocato il contraccolpo di questo suo comportamento sulla persona che da anni era li per lui. Avrei potuto anche uccidermi, non gliene sarebbe importato.

Ovviamente conosce il suo pollo, sapeva che non avrei mai preso la macchina per andarlo a prendere a a schiaffi, anche se sta a 20 minuti da qui. Sapeva che non avrei fatto scenate, sapeva che non gli avrei complicato la vita.

Che cogliona eh?

E ancora, a momenti, mi chiedo: come ha fatto? Come ha potuto devastarmi sotto ogni punto di vista, sapendo che avrebbe lasciato a terra una persona che non sarebbe riuscita a riprendere la vita né da dove l'aveva lasciata né con lo stesso approccio.

Si possono lasciare le persone, è un diritto di tutti, ma come è importante. Questo non è lasciare, è ammazzare. E' prendersi sulla coscienza la vita di un'altra persona.

Co... cos... cienza??? Ok ok. Sempre cogliona io.

martedì 4 maggio 2010

fai la Cosa Giusta

Facendo la Cosa Giusta, anche se non è sempre facile, anche se costa spesso sacrifici, si dovrebbe - in contropartita -, perlomeno, acquisire serenità, pace interiore, coscienza sedata ed euforica da assunzione di ipnotico, sconfinata fiducia in se stessi.

La  S E R A addormentarsi come popini innocenti, sognare prati in fiore, oppure piacevoli avvinghiamenti con un prestante rappresentante del sesso opposto - o anche non opposto, insomma qs la lascio al gusto xsonale - anche se il rotolamento è meno da popini innocenti, ma soddisfatti si.

La M A T T I N A saltare giù dal letto tutti ristorati, garuli come un fagiano ripieno, energici come un coguaro fatto di redbull.

Testa alta, sguardo limpido e fiero.
Tanta 'bendisposizione' nei confronti degli altri e del mondo animale, vegetale, minerale.

ABBIAMO FATTO LA COSA GIUSTA
NO??!

Il K A R M A benevolo, zuccheroso e avvolgente come una MOU, farà si che tante tante tante cose belle ci accadano giulive.

(...)

Il M I O karma, a onor del vero, impersona di più la D o l c e_E u c h e s s i n a: inganno fuggevole di caramellosità e successiva stasi (molto meno fuggevole) sul TronoDiCeramica.

La s e r a _mi giro e mi rigiro come una porchetta allo spiedo, sogno cose psichedeliche, piacevoli come una scudisciata di medusa.

La m a t t i n a_arranco giù dal letto, inciampo qua e là come una gallina messa a far brodo in compagnia esclusiva di cipolle bianche.

La t e s t a_mica riesco a tenerla alta, la mia cervicale è più ostinata e cocciuta di me. Lo s g u a r d o_è zavorrato come l'ultimo esemplare di sherpa disponibile su tutta la piazza dell'Himalaya (parliamo di un solo sfigato x 2400 km circa di lunghezza, vedi un po')

Inoltre sono mediamente malmostosa come una zecca che tenta di succhiare il sangue da una rapa (avete presente il detto come succhiare il sangue da una rapa? Modo di dire che identifica l'assoluta impossibilità di raggiungere un obiettivo, calcolare quindi quanto è malleabile la suddetta zecca)

(...)

Quindi MI SORGE UN DUBBIO / fatica si, sacrifici pure, l'energia del coguaro fatto di redbull no, il fagiano garulo nemmeno.. dormire non se ne parla, umore di merda... / sarà mica una vita che faccio cazzate travestite da Cosa Giusta???!!!


mercoledì 28 aprile 2010

Punti di vista.

Io sono una brava persona.

Non vorrei scioccarti
ma assomigli di più a un rifiuto solido della raccolta umida.

Sono una persona onesta, sincera, coerente.

A dire il vero si sente come la puzza di un tasso morto in decomposizione,
un tasso lunatico per di più

Mi prendo la responsabilità delle mie azioni e soffro per il dolore che provoco

Aspetta... forse non ho guardato bene... riguardo... ecco,
a uno sguardo più attento... direi che...
no, niente... non parrebbe proprio, anche concentrandomi

Tu non sai niente di me
Quando hai ragione, hai ragione

Meriti di più
MaCCCCOME??!!
Più di una brava persona, onesta, sincera, coerente,
che si prende le responsabilità delle proprie azioni e soffre con il mondo???!!!

... ... ...
Vuoi rivedere la tua certificazione di coscienza?
Hai sparato qualche cazzata?


ARIDAJEE!!! ARIECCOCI!!
(Va la, va la... COSA???)



domenica 25 aprile 2010

Le case degli amanti

Le case degli amanti sono le macchine, le strade, i parcheggi, i divani degli uffici all’imbrunire.


In quelle macchine si parla a lungo, su quelle strade ci scambiano regali di Natale, in quei parcheggi si cerca di strappare un po’ di tempo ancora, su quei divani… beh, sui quei divani si alimentano le ILLUSIONI.

Gli amanti non posseggono nulla di veramente loro, il loro amore non possiede nulla di veramente suo. La routine degli amanti è clandestina, la loro vita insieme non può essere rivendicata, le cose che fanno insieme non sono reali, non hanno valore, non possono avere pretese. Quello che gli amanti fanno insieme forse non accade veramente, persi tra le nebbie della passione che offusca il cervello.

Illusioni più vere del vero, con bordi taglienti, frastagliati. Abrasive, come pelle di squalo.

E poi… illusioni e realtà si incontrano, f r i z i o n a n o, le une contro l’altra, E SI FERISCONO.

La realtà entra prepotente, scioccata da quanto è successo a sua insaputa, scioccata che scenari prodotti da stupidi sentimenti abbiano la pretesa di sostituirsi nell’incedere della vita.

Le illusioni si aggrappano, con artigli adunchi, alla trama della realtà per non cedere neanche un millimetro del mondo che hanno costruito con tanta fatica.

Quel mondo che inizia e finisce sul divano di un ufficio, quel mondo che pure con confini così ristretti a volte può racchiudere più vita di un universo intero.

Un mondo in cui non si pagano bollette, ma in cui tutto si paga sulla propria pelle.

Un mondo che rinnegato, crolla in attimo, nel tempo di una testa che si volta, di un essere umano che si allontana.
Perché spesso, mentre un amante si illude, l'altro gioca.

martedì 20 aprile 2010

"Va la, va la" .... COSA??

Va la, va la!

COSA va la, va la?

Blateramento generico del maschio:

a) preso in castagna;
b) messo di fronte alla richiesta di una risposta rispetto a una questione che vi ingenera dubbi;
c) messo di fronte a vostre affermazioni che potrebbero metterlo nella condizione di farsi prendere in castagna;
d) a riscontro di un vostro discorso lunghissimo sul filo della tipica 'razionalità' femminea di cui non ha ascoltato mezza parola;
e) alla vostra affermazione: non mi ami più/mi tradisci/sono grassa/hai un'altra/tua madre mi odia, tuo padre pure e il tuo migliore amico anche/Naomi è meglio di me?

Il va la, va la è la panacea universale a tutte le questioni di cui non gliene potrebbe fregare di meno, e anche di questioni di cui in potenza gliene potrebbe fregare /ma perché complicarsi la vita/
Il va la, va la è semplice da ricordare, risposta standard che non prevede sfumature e quindi, anche in possibili interrogatori successivi non si trasformerà nel classico boomerang

Ma soprattutto, se si dovesse comunque arrivare al banco dei testimoni, il va la, va la rivelerà tutta la potenza della sua evanescenza semantica: nel momento storico che voi state ricordando, voleva invece significare esattamente il contrario di quello che avete capito.

Uscite allo scoperto uomini, condite di significati, articolate, definite i confini  dei vostri va la, va la!
Datevi una botta di vita!

lunedì 19 aprile 2010

mi pare che sulla targa stavolta non ci sia scritto T I T A N I C...

"In acqua non ci entro più! No, nononononononnoononoo. No! Non mi riprenderò mai, dio come soffro, non ce la posso fare. Come posso respirare ancora, vivere... pensare etc?!?!?!"

E invece l'ultima evoluzione di presa_per_i_fondelli della tua vita è proprio questa:

ce la farai ancora, ricomincerai ancora, avrai voglia di provarci ancora.

'azz, dopo avermi rifilato tutte quelle fregature, mi rimetti in pista?

Ebbene si. Ti rimetto in pista.
Controlla i parabordi, i sistemi di difesa, l'antifurto, il pezzo_di_pupù_detector.
Verifica gli equipaggiamenti, fai il pieno di carburante, prendi un bel respiro >>> tuffo (va bene anche non carpiato, puoi ricominciare con un tuffo a bomba, non sarà un'entrata di stile, ma di impatto di sicuro).

Vai bella paperella, e mi raccomando, fai attenzione, non prendere nessuno sul serio /te stessa per prima/ divertiti, pensa lo stretto necessario per goderti il momento e nulla più.

Naviga_a_Vista

aspetta che controllo.... no, pare che sulla targa stavolta non ci sia scritto T I T A N I C
ok, ci provo... C I A F F

martedì 13 aprile 2010

IKEA vs psicoterapia > 10000 - 0

Mi è sempre piaciuto andare a fare un giro all'Ikea ogni morte di papa.


Fondamentalmente sono un'acquirente di salmone affumicato/marinato e di prosciutto di Natale.

Fino a un paio di settimane fa la percentuale di mobilia acquistata era prossima allo zero e quindi l'esperienza totalizzante Ikea mi era sconosciuta.

Poi è scattata l'emergenza trasloco e mi sono dovuta imbarcare raminga nell'approvvigionamento di strutture complicate e complesse / cucina, letto, materasso, divano /: terror panico!

E cominciamo dalla cosa che mi spaventa di più: la cucina.

Entro già traspirante in modalità significativa e mi dirigo tremebonda al reparto competente

- non ce la farò mai, non ce la farò mai, non sono capace, non sono capace, forse in fondo posso accendere un fuoco per terra... non è poi così necessario avere la cucina -

chiedo e... miracolo: sono gentili davvero! Sono competenti davvero!

Mi sgnaccano in mano un bel numerino e mi mettono in coda per aspettare il mio turno alla progettazione, mi siedono e mi progettano, tranquilli e rilassati

- e io che ancora penso... succederà qualcosa, perché proprio non sono fatta all'idea che una cosa possa andare liscia -

pim pum pam, cucina fatta, nonostante io sia una spaccapalle anche quando sono in panico. Mi passano all'ordine, e mi spediscono a fumare una sigaretta bella pacifica finché lo inseriscono

- devono aver notato lo sguardo da lepre inseguita dai bracchi... -

Torno, ordine inserito, bolla in mano, consegna fissata, passi alla cassa.

Si consuma il trauma del pagamento, ma è l'unico, pronta a 10000000 traumi dentro di me ringrazio sentitamente la Svezia per evermi 'solo' esborsata di liquidi!

Rinfrancata torno più fiduciosa qualche giorno dopo per la seconda tornata, con il solito dubbio da pessimista incallita che forse, si beh ci sta, stavolta sarà meno semplice.

Divano liscio, struttura letto liscia, materasso... continuo a buttarmi a ds e a manca incapace di scegliere tra lattice, molle insaccate e molle insaccate con uno strato di lattice.

Riecco la lepre braccata... guardo la DonnaMaterassoIkea spersa e indecisa e lei, MATERNA, mi sibila tra i denti 'prenda la molla insaccata con lo strato di lattice, costa meno e non c'è paragone con l'altro, che diciamocelo... è un po' una fregatura.' Grazie DonnaMaterassoIkea!

Bolla, cassa, vado a prenotare la consegna express, perché alla cucina ero pronta a rinunciare, ma per terra non ci dormo, e... DonnaConsegnaExpressIkea mi dice sorridente come un ranuncolo irrorato di rugiada: 'se vuole le ho trovato uno spazio per consegnare oggi pomeriggio'...

voglio la nazionalità svedese! Lo so che lo staff è italiano, ma io non ho mai avuto il bene di vedere un modello lavorativo riportato in grazia del signore, talmente in grazia del signore da risultare davvero rassicurante per il cliente, non solo nella pubblicità!

Quindi, emergente a tratti dai marosi della mia vita, dove cavolo te l'ho trovata l'oasi di quiete e di certezze??!!


All'Ikea.

E poi uno dice che non ci sono mai belle sorprese. Chi si accontenta gode evidentemente, e forse un giorno lo imparerò

giovedì 8 aprile 2010

Si chiude una porta, si apre...

È un anno che apro e chiudo porte.

Una l'ho anche presa in faccia.
La stessa porta in cui, negli anni precedenti, mi ero schiacciata più volte 5 dita della mano destra e 5 dita della sinistra (sempre mano).

Ho imparato la lezione??!!?
Macché ho dovuto schiantarci il tartufo.








Ho imparato la lezione??!!?
Non posso confermarlo. Comunque quella porta non la trovo più, quindi per semplice meccanica mi risulta complicato andare a polverizzarmi su qualcosa che materialmente non c'è.

È vero che quando si chiude una porta si apre un portone (porticina, finestra, abbaino, cancelletto)?

mmm

Prima di tutto credo che quando una porta si chiude qualcosa sia finito definitivamente, e già questo non mi pare un buon segno...
Secondariamente (e conseguentemente) penso che, con più o meno impeto e patos, le porte che si chiudono vengano sbattute.

Quindi --> Quando una porta si chiude, di solito sul muro si apre una crepa.

Piccola o grande che sia, comunque una crepa.

Tu farai del tuo meglio, tirerari fuori il muratore bergamasco che c'è in te per coprire, riempire, intonacare, stuccare, imbiancare; chiamerai anche l'interior design che sonnecchia dalle parti dell'intestino tenue per metterci sopra un bel quadro.

Ma resta il fatto che quel muro non è più intatto e per questo, non sarà mai più il muro di prima.

martedì 6 aprile 2010

L’Uomo è sempre figo, la Donna è sempre zoccola – anche a 90nni

Prendo spunto da un articolo di Pietro Calabrese su Style di questo mese, che parla delle evoluzioni emotivo sentimentali degli ottuagenari nostrani. Se il binomio Nonno-BadanteMoglie, per quanto susciti scalpori (ereditar-monetari, mica sulla morale nonnesca), è ormai sdoganato, diociguardimolto dalla vergogna familiare di una Nonna che magari si innamora del compagno di canasta e concepisce l’incomprensibile desiderio – per la progenie – di non passare da sola gli ultimi anni della sua vita.


Com’è ‘sta storia?

E l’uguaglianza dov’è finita? (Lo so che non c’è mai stata, sed etiam).

Perché ci si aspetta sempre che il desiderio più grande di una donna, a tutte le età, sia quello di badare agli altri?

Perché quando una donna mette se stessa in cima ai suoi pensieri e alle sue priorità diventa un’egoista?

Perché, in approssimativa sequenza cronologica, l’essere femminile deve badare al fratellino, al cane, al fidanzato, al marito, al figlio, al papà, al nipote e anche all’acaro maschio della polvere??!!!

E noi contribuiamo attivamente a farci percepire in tal guisa, perché quando rivendichiamo (cosa? Qualcosa, a caso, scegliete voi), al primo labbro arricciato che vediamo all’orizzonte CI SENTIAMO IN COLPA!!! Sissignore che ci sentiamo in colpa e ci autoflagelliamo con lo scopino del cesso.

Se l’uomo maturo ha la fidanzata giovane?
Lui ne sa della vita e lei pure (con accezione peripatetica ovviamente).

Se la donna matura (soglia che stranamente per le donne scatta 15 anni prima degli uomini) ha il fidanzato giovane?
Lei è una poveretta disperata che passa il tempo a tirarsi perché il fanciullo non la tradisca (troppo) in una vana rincorsa dell’adolescenza e lui è un Toyboy (leggasi rintronato che si è fatto far su dalla nave scuola – e se sei nave scuola vuol dire che hai esperienza e se hai esperienza vuol dire che…?).


Lui è bastardo? No no no no no. È SOLO FATTO COSÌ.

Lei è bastarda? Assolutamente si e probabilmente inacidita dalla vita e sulla soglia dell’esaurimento.

Cerchi di cavartela da sola? Femminista o lesbica. Lui? Un Vero Uomo.

Chiedi aiuto? Lagna. Lui? E’ un uomo sensibile, poi ci si lamenta che non ce ne siano.

Lasci qualcuno? Ne hai un altro. Lui? Lo hai esasperato.

Ti lascia qualcuno? Colpa tua e dei tuoi atteggiamenti soffocanti. Lui? Lei ne ha un altro.

Ti piace lo shopping? Superficiale. Lui? Sempre sensibile + raffinato + metrosexual.

Mostre, teatro, conferenza? Ti atteggi. Lui? Di spessore.

Sai cucinare? E ci mancherebbe altro. Lui? Ma dove lo trovi un altro così?

Racconti palle? Bassa caratura morale. Lui? Lo hai costretto tu perché non sai accettare la realtà.

(…)

E volendo andare avanti a tracciare questa dicotomia di esempi ce ne sarebbero a valanghe.

Perché ho scritto tutto questo?
Perché sono una stronza inacidita dalla vita e sulla soglia di un esaurimento nervoso…

Ovvio no?
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