Prendo spunto da un articolo di Pietro Calabrese su
Style di questo mese, che parla delle evoluzioni emotivo sentimentali degli ottuagenari nostrani. Se il binomio Nonno-BadanteMoglie, per quanto susciti scalpori (
ereditar-monetari, mica sulla morale nonnesca), è ormai sdoganato,
diociguardimolto dalla vergogna familiare di una Nonna che magari si innamora del compagno di canasta e concepisce l’incomprensibile desiderio – per la progenie – di non passare da sola gli ultimi anni della sua vita.
Com’è ‘sta storia?
E l’uguaglianza dov’è finita? (Lo so che non c’è mai stata, sed etiam).
Perché ci si aspetta sempre che il desiderio più grande di una donna, a tutte le età, sia quello di badare agli altri?
Perché quando una donna mette se stessa in cima ai suoi pensieri e alle sue priorità diventa un’egoista?
Perché, in approssimativa sequenza cronologica, l’essere femminile deve badare al fratellino, al cane, al fidanzato, al marito, al figlio, al papà, al nipote e anche all’acaro maschio della polvere??!!!
E noi contribuiamo attivamente a farci percepire in tal guisa, perché quando rivendichiamo (cosa? Qualcosa, a caso, scegliete voi), al primo labbro arricciato che vediamo all’orizzonte CI SENTIAMO IN COLPA!!! Sissignore che ci sentiamo in colpa e ci autoflagelliamo con lo scopino del cesso.
Se l’uomo maturo ha la fidanzata giovane?
Lui ne sa della vita e lei pure (con accezione peripatetica ovviamente).
Se la donna matura (soglia che stranamente per le donne scatta 15 anni prima degli uomini) ha il fidanzato giovane?
Lei è una poveretta disperata che passa il tempo a tirarsi perché il fanciullo non la tradisca (troppo) in una vana rincorsa dell’adolescenza e lui è un Toyboy (leggasi rintronato che si è fatto far su dalla nave scuola – e se sei nave scuola vuol dire che hai esperienza e se hai esperienza vuol dire che…?).
Lui è bastardo? No no no no no. È SOLO FATTO COSÌ.
Lei è bastarda? Assolutamente si e probabilmente inacidita dalla vita e sulla soglia dell’esaurimento.
Cerchi di cavartela da sola? Femminista o lesbica.
Lui? Un Vero Uomo.
Chiedi aiuto? Lagna.
Lui? E’ un uomo sensibile, poi ci si lamenta che non ce ne siano.
Lasci qualcuno? Ne hai un altro.
Lui? Lo hai esasperato.
Ti lascia qualcuno? Colpa tua e dei tuoi atteggiamenti soffocanti.
Lui? Lei ne ha un altro.
Ti piace lo shopping? Superficiale.
Lui? Sempre sensibile + raffinato + metrosexual.
Mostre, teatro, conferenza? Ti atteggi.
Lui? Di spessore.
Sai cucinare? E ci mancherebbe altro.
Lui? Ma dove lo trovi un altro così?
Racconti palle? Bassa caratura morale.
Lui? Lo hai costretto tu perché non sai accettare la realtà.
(…)
E volendo andare avanti a tracciare questa dicotomia di esempi ce ne sarebbero a valanghe.
Perché ho scritto tutto questo?
Perché sono una stronza inacidita dalla vita e sulla soglia di un esaurimento nervoso…
Ovvio no?